NUTO REVELLI (1919-2004) | BIOGRAFIA

Nuto Revelli
 

Benvenuto (Nuto) Revelli nasce a Cuneo nel 1919. Nel 1939, diplomatosi geometra, entra all’Accademia militare di Modena. Nel luglio 1941, con i gradi di sottotenente, parte per il fronte russo con la 46a Compagnia del Battaglione Tiràno, 5o Reggimento Alpini della Divisione Tridentina. Dopo la tragica ritirata dal Don decide di lottare contro il fascismo e si unisce alla banda “Italia Libera” di Paraloup. Dopo la guerra, tornerà nei villaggi da cui provenivano i suoi uomini caduti in Russia e si dedicherà al racconto della memoria degli ultimi abitanti di un mondo contadino in dissolvenza.

I libri scritti da Nuto Revelli, tutti editi da Einaudi, sono: Mai tardi. Diario di un alpino in Russia (1946, 1967), La guerra dei poveri (1962), La strada del Davai (1966), L’ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale (1971), Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina (1977) e L’anello forte. La donna: storie di vita contadina (1985). Il disperso di Marburg (1994), Il prete giusto (1998), Le due guerre (2003).

Nuto Revelli si è spento a Cuneo il 5 febbraio 2004.

LABORATORIO | 9 OTTOBRE 2015

Il laboratorio si è tenuto venerdì 9 ottobre 2015, presso la Fondazione Nuto Revelli a Cuneo, ed è stato rivolto agli amici e alle amiche della fondazione e alla cittadinanza. A partire dalla celebre espressione di Piero Gobetti "Al nostro posto", da lui usata all'indomani della marcia su Roma nel novembre 1922, Marco Revelli e Pietro Polito hanno affrontato il tema della scelta nel primo antifascismo (Gobetti) e nella Resistenza (Nuto Revelli). L'elemento di differenziazione è che nel '22 la scelta si forgia nel rapporto con i maestri (Croce, Salvemini, Fortunato, eccetera), mentre nel 1943 scaturisce dall'impatto drammatico con la catastrofe dello stato e della nazione. L'elemento di continuità tra Piero Gobetti e Nuto Revelli si può scorgere nel richiamo ideale all'intransigenza.

 
 

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