Nasce a Torino il 23 luglio del 1902. È una giovanissima allieva del liceo Cavour che studia pianoforte e canto con profitto quando, nel 1918 conosce Piero Gobetti e tra i due giovani nasce subito un sodalizio affettivo e intellettuale, che porterà a una collaborazione e alla celebrazione del loro matrimonio l’11 gennaio del 1923. Nel 1925 si laurea in filosofia e nel dicembre dello stesso anno nasce il figlio Paolo. Dopo la morte di Piero, avvenuta il 16 febbraio del 1926, Ada inizia il suo percorso intellettuale autonomo: è insegnante, traduttrice, scrittrice, ma non solo. Tra i fondatori del Partito d’Azione, partecipa attivamente alla Resistenza, organizzando con il figlio Paolo le prime bande armate partigiane in Val Susa e collaborando alla fondazione del Movimento femminile di Giustizia e libertà e dei Gruppi di difesa della donna. Dopo la Liberazione è vicesindaca di Torino e comincia un’intensa attività di pedagogista che la porterà, nel 1959, a creare «il Giornale dei Genitori». Nel 1961 fonda a Torino il Centro studi Piero Gobetti. Tra le sue opere Storia del gallo Sebastiano ovverosia il tredicesimo uovo, Diario partigiano, Non lasciamoli soli. Muore a Reaglie il 14 marzo del 1968.
Il laboratorio si è tenuto Mercoledì 15 aprile 2015 presso il Centro studi Piero Gobetti.
A partire da alcune domande di Ada Prospero: «Perché abbiamo fatto la Resistenza? Quali dei motivi che ci hanno spinti a questa scelta sono oggi ancora validi? Quali delle nostre aspirazioni di allora si sono realizzate? Quali si sono dimostrate irrealizzabili? Quali infine possono essere oggi ancora incentivi di battaglia?», si è riflettuto insieme su ciò che ha significato e su ciò che ancora oggi, per ognuno e ognuna di noi, può ancora significare resistere. I/le partecipanti hanno proposto e hanno dato voce, attraverso la lettura di riflessioni personali, di racconti, di articoli di giornale, di ricordi, a delle testimonianze di svariate forme di resistenza, di ieri o di oggi (dei ragazzi e delle ragazze allo strapotere dei nuovi mezzi di comunicazione, delle donne ai pregiudizi e agli stereotipi che ancora le riguardano, degli/lle abitanti della Val Susa a chi vuole annientare il loro territorio e molto altro).
È intervenuto, inoltre, Cesare Alvazzi Del Frate, partigiano e amico di Ada, con una testimonianza in ricordo della loro Resistenza.
I brani di lettura sono stati intervallati da canti della Resistenza suonati e cantati dal vivo.